La domanda, quando si parla della creazione di un abito dal punto di vista sartoriale, è più frequente di quanto si pensi: da dove si comincia a creare un vestito?
Ho deciso di specificare, passo per passo, tutte le fasi nonché le diverse figure che lavorano al processo creativo. Potrei, semplificando, dividere le fasi usando le parole “idea”, “schizzo”, “modello”, “tessuto”, “sartoria”, per poi approfondire con un esempio.
Giulia vuole farsi cucire il suo abito da sposa da una sarta professionista, per renderlo unico e personale. Dapprima, prendendo spunto da cataloghi da sposa cartacei o online, proverà a farsi un’idea di come lo vuole; se lo vuole lungo o corto, a sirena o ampio, stretto in vita o scivolato, e così via. (vedi anche l’articolo specifico sulla sartoria da cerimonia)
Giulia opta per uno stile ad A, dalla linea pulita e con un corpino in pizzo. Contatterà subito una sarta che possa aiutarla a fare uno schizzo (il cosidetto “figurino”) del suo futuro abito. La sarta abbozzerà il vestito su un foglio tenendo presente la corporatura di Giulia e le sue esigenze. A questo punto tutto è ancora modificabile, basterà usare gomma e matita per qualsiasi cambiamento Giulia voglia mettere in atto.
Una volta approvato il disegno la sarta porterà Giulia dalla modellista. Questa figura, sconosciuta ai più, incarna la progettualità e la precisione; senza la sua professionalità non è possibile trasformare ciò che è solo un disegno in qualcosa di indossabile.
Il ruolo della modellista è quello di realizzare un vestito di carta, che sarà la base su cui lavorerà la sarta. Per farlo dovrà prendere le misure a Giulia e immaginarla sezionata, sia in orizzontale che in verticale, per poter comporre su un foglio una sorta di puzzle di carta con vari pezzi del futuro vestito. C’è la possibilità che la modellista provi il vestito di carta sul corpo di Giulia al fine di eliminare eventuali difetti ed essere il più precisa possibile. Il suo ruolo è quasi magico.
La scelta del tessuto. Una volta ottenuto il carta-modello dell’abito, Giulia dovrà scegliere quale tessuto le piace di più, ma la sarta e il commerciante dovranno aiutarla grazie alle rispettive competenze per consigliarle la fibra più adatta al suo modello. Seta, duchesse, chiffon, chantilly, rebrodé sono per Giulia nomi sconosciuti ed è proprio per questo che ha bisogno di una mano per orientarsi nel vasto mondo tessile.
tessuto in pizzo da sposa, sezione “Tessuti preziosi” dello shop online
Tessuto e cartamodello alla mano, ora il lavoro tocca alla sarta, che dovrà tagliare, imbastire, mettere in prova e, quando tutto andrà bene, rifinire l’abito.
Giulia dovrà avere pazienza, fare qualche prova del vestito e poi lasciar fare alle sapienti mani della sarta per ottenere un prodotto di qualità, unico e soprattutto che le stia a pennello.
Vivere l’ impegno che c’è dietro al sipario di un laboratorio artigianale ci aiuta ad apprezzare la qualità del lavoro a mano, creato esclusivamente per una sola persona.
Marina Mannucci