Si può pensare che cucire sia dispendioso a causa del costo dei materiali e delle lezioni di cucito. In realtà le testimonianze di chi ha iniziato a realizzare da sola il proprio guardaroba sono di tutt’altro tipo: “Ho imparato a cucire e con 13 euro tra tessuto e accessori da merceria ho creato una t-shirt”.

Che cucire una t-shirt possa risultare più o meno costoso di acquistarne una già cucita è una questione relativa a molte variabili, ad iniziare dal luogo in cui si acquista. Compare al mercato, in un grande magazzino, in un discount sarà sicuramente conveniente a causa dell’abbattimento dei costi della grande distribuzione, che però spesso pecca di scarsa qualità.

DSC 1064 1024x685 Sì ma quanto mi costa?
una t-shirt handmade

Uno dei motivi che hanno spinto Rosa ad appassionarsi all’handmade si basa proprio sulla qualità: “molto spesso compriamo un capo d’abbigliamento di cui non conosciamo la composizione del tessuto, che invece è fondamentale per non avere problemi con i lavaggi e quindi con la durata nel tempo. Investendo sul tessuto sicuramente si hanno maggiore certezza e spesso maggiore qualità”.

Più che domandarsi la convenienza di cucire i propri abiti, bisognerebbe chiedersi che cosa acquisto normalmente? Acquistano in negozi piccoli e attenti alla qualità del prodotto può capitare di trovare scritto sul cartellino un prezzo di dieci volte più alto rispetto a quello di una grande distribuzione, al quale corrisponde il più delle volte un’adeguata durata nel tempo.

Una t-shirt estiva economica ha solitamente durata stagionale e verrà cestinata dopo pochi mesi per comprarne una nuova, ed ecco che si spenderanno altrettanti soldi. “Le mie t-shirt handmade – racconta Francesca – sono nel mio armadio da anni, a differenza di quelle che non ho cucito io”. Alla fine dei conti cucire è più economico nel tempo.

“Se paragoniamo un bel pantalone e un camicia comprati in un negozio medio-buono allo stesso capo d’abbigliamento cucito da noi, probabilmente troveremo anche una convenienza economica nel cucire da sole”, sostiene Roberta, che ha iniziato a cucire due anni fa ed è riuscita a indossare più di un abito da cerimonia che ha creato con le sue mani. Una camicia in seta, ad esempio, non è facilmente reperibile in qualsiasi negozio d’abbigliamento, e nei casi in cui la troviamo il costo sarà sicuramente alto. Una buona stoffa di seta, al contrario, si può trovare in qualsiasi negozio di tessuti (a volte anche nelle bancarelle vintage a tagli d’occasione) e se va bene anche ad un prezzo contenuto. Per quanto possa essere alto il prezzo del materiale tessile, nel cucito home-made va tolto il costo della lavorazione, e non è poco.

Il fai-da-te non ha costi aggiuntivi a quelli delle materie prime, quali bottoni, filo, tessuto, zip. Il costo della manodopera è praticamente zero, guadagnando invece in soddisfazione, perché dire “che bello, l’ho cucito io” aggiunge un valore inestimabile a ciò che indossiamo.

Un altro aspetto importante per me è il modello – prosegue Rosa – possiamo trovare un jeans troppo lungo, o uno che ci sta perfettamente in vita ma non sui fianchi, e quindi necessita di modifiche. Cucire invece ci permette di creare una cosa come la vogliamo, il percorso è più lungo ma vale la pena. Ogni corpo ha le sue specifiche, e le misure sono personali non standard!” Concorda anche Francesca, che da quando ha iniziato a cucire non ha più problemi di taglia e vestibilità. “Amo cucire i miei abiti per avere addosso una nuova pelle che mi rappresenti e parli di me, che mi sia comoda, che si adatti a me e non viceversa. I miei abiti devono avere una personalità, la mia”.

La cosa bella del cucito, per Roberta, è la personalizzazione di un prodotto fino a renderlo unico. “Da una stoffa può nascere qualsiasi cosa, che sia una fascia, un turbante, un vestito, sarà qualcosa di sicuramente unico e solamente mio”.

M.M.

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