La vita secondo Otto. puntata 20   una Storia Sbagliata
illustrazione La WInx

Il Signor Otto quella mattina girò l’angolo di casa e si trovò di fronte a una scultura enorme di una parola, composta a caratteri grandi come la scritta IamAmsterdam a Museumplein di Amsterdam: le lettere componevano la parola SBAGLIATO.

Piazzata in mezzo alla via principale della città da qualche sconosciuto in qualità di gesto provocatorio, la gigantesca parola dava l’idea di voler propugnare una filosofia o capeggiare una rivolta. Tutti si fermarono ad osservare le pantagrueliche lettere tridimensionali, domandandosi cosa volessero significare. Cos’è sbagliato? Fu la domanda maggiormente condivisa.

Non c’è lavoro per tutti e non è facile arrivare a fine mese, azzardò qualcuno – sbagliato, risposero tutti all’unisono.

Marito accoltella la moglie e poi si uccide, gridò con più voce un altro – sbagliato, risposero.

Pagare la tassa sulla seconda casa – sbagliato.

E così via.

Famiglie costrette ad abbandonare le loro terre e rifugiarsi in paesi sconosciuti che non le accolgono volentieri – sbagliato. E qualcuno da lontano: Sono siriane – sbagliat…, a tutti mancò di completare la parola.

Adolescente uccisa dal padre perché innamorata di un uomo più grande – sbagliato. Sono musulmani – sbagl…

Donna violentata in un parco – sbagliato. Aveva la minigonna – sbag…

Uomo muore soffocato a causa di un ginocchio di un poliziotto premuto sul collo – sbagliato. Era afroamericano – sba…

Man mano che la gente continuava a dubitare, di tutte le lettere della parola sbagliato rimase solo la prima. Una grande S a ricordare cosa è stato pensato fino a quel momento. A quel punto la S si trasformò in un’altra parola: SCOMODO. Ogni cosa Scomoda, con Sconosciuti come protagonisti, che crea Scompiglio e Sconcerto tende a Scomparire, Suscitando Sconfitta.

Sarebbe stato meglio si fosse trasformata in SCUOLA, che stimola la Scolarizzazione, la Socialità, la libera Scelta, aiuta a Scindere cosa è giusto da cosa è sbagliato.

Come cambia la percezione che abbiamo delle cose quando aggiungiamo all’informazione un tassello culturale. Otto si chiese se siamo veramente liberi di pensare.

Dire che non ci sono parole è sbagliato.

Una parola ci deve essere: ed è proprio SBAGLIATO la parola da usare.

“Questo abuso è sbagliato,

questo razzismo è sbagliato,

che il caso non sia condannato è sbagliato”.

Sbagliato. La parola da usare in questi casi è sbagliato.

Cos’altro vi serve da queste vite,

ora che il cielo al centro le ha colpite

ora che il cielo ai bordi le ha scolpite

In attesa che torni la voce a urlare contro ciò che è sbagliato,

Otto Von Fuestenberg

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