Erano gli anni ’90 quando noi, piccoli scolaretti vivaci, correvamo la domenica mattina per i parchi cittadini sfoggiando i nostri pantaloni di velluto a coste con bretelle. Di solito erano di un bel blu intenso, ma non mancavano le mamme che, rimbalzando in negozi per bambini, sceglievano le tinte verde bosco e rosso mattone.
Solo più avanti, nei pensosi anni universitari, avremmo dato una connotazione diversa ai pantaloni di velluto a coste, e vedendoli girare per i corridoi di Lettere e Filosofia, di solito corredati da occhiali da vista, libri fotocopiati e Clarks ai piedi, li avremmo additati come “vestito da filosofo”.
Il pantalone a coste è un capo d’abbigliamento che abbiamo visto e rivisto in diverse occasioni. È un classico da uomo, indossato praticamente ogni giorno degli indimenticabili anni ’80, in orario da lavoro come da tempo libero; è il pantalone da montagna per eccellenza, ideale per i climi freddi e resistente alla neve quanto più possibile per una fibra naturale. Lo abbiamo apprezzato e lo abbiamo disprezzato, e di nuovo dovremo rifarci i conti, che ci piaccia o meno.
Con questa consapevolezza affrontiamo il ritorno del velluto a coste per la stagione fall/winter 2018/2019. Non solo pantaloni stavolta. Tailleur, giacche e gonne dall’alta moda al prêt-à-porter saranno rigorosamente in velluto a coste e dal taglio classico. Propongono il velluto stilisti dal calibro di Armani e Versace, Manila Grace e Trussardi.
Anche gli abbinamenti previsti dalle ultime tendenze sembrano albergare adagiati tra gli ultimi decenni del secolo scorso, di cui sono propri i tartan e le piccole fantasie di fiori e volatili.
I colori? Brunito, bosco, mirtillo, bottiglia.
Tirando le somme, ci troviamo a riaprire vecchi armadi senza però fare il cambio di stagione.
Marina Mannucci