Il Museo di Picasso è un complesso di tre piani al centro del gomitolo dei vicoli di Malaga, posto culturalmente stimolante ed eterogeneo, nonché città natale dell’artista. Picasso visse a Malaga fino a 19 anni, ed oggi questa città ospita le sue case, lo onora con una statua in bronzo seduta su una panchina di Plaza de la Merced, ma soprattutto è l’habitat di tutti quei pàjaros che Picasso ammirava e di cui amava il canto.
“Perché la gente si ostina a volere comprendere l’arte e non, per esempio, il canto degli uccelli? ”Pablo Picasso
La mostra è divisa in blocchi tematici. Il primo è il periodo ante guerra (1920 – 21), di quando Picasso dipingeva sua moglie -la ballerina russa Olga Chochlova- e suo figlio, prendendo dalle foto di famiglia un’estrapolazione ridotta del reale. È già evidente il suo anticonformismo. La donna dipinta con il bambino viene raffigurata attraverso i sensi: le mani esageratamente grandi (il tatto) e lo sguardo affettuoso verso il figlio (la vista) sono i sensi fondamentali attraverso cui assaporare il reale.
Il primo periodo di Picasso è già caratterizzato da un forte distacco dal modo accademico di dipingere, troppo devoto alla bellezza come canone. L’artista era invece convinto che quando ci si innamora si amano anche le caratteristiche dette imperfezioni, di cui fece un vero culto.
“La natura non ha mai creato due cose uguali. Un artista quando dipinge non deve fare un occhio uguale all’altro perché non lo è”.
Così Picasso cambia la sua visione della realtà iniziando a produrre opere nel suo modo di vedere la natura. Le figure femminili che amava dipingere e scolpire, sia in stato di contemplazione che in stato di dolore, appaiono stravolte nei volti e nelle posizioni fisiche: un occhio più grande dell’altro, una bocca in verticale, braccia dinoccolate; sono queste le forme che lo contraddistinguono e che gli conferiranno la paternità del cubismo.
“Cosa c’è davanti, dietro e ai lati di un volto?”.
Il blocco tematico sul cubismo è ricco di spunti, di opere e di riflessioni. Quadri e sculture si susseguono fino all’ultimo periodo della sua vita; periodo in cui dipingeva con più foga, in cui le pennellate decise ed entusiastiche ci trasmettono la volontà di dare il massimo fino alla fine.
Malaga regala ai suoi visitatori un museo completo, interessante e ben strutturato. Consiglio una visita alla città, al Teatro Cervantes e una passeggiata per le vie del centro, affascinanti esempi della vita ordinata di una città di mare.
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- cattedrale di Malaga
- scorcio della città
- Visuale di una delle case di Picasso
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Marina Mannucci