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Interno del soggiorno

Una casa arredata dal viaggiatore equivale a una casa in viaggio. Si tratta della casa che ho visitato in questo mese.

Entro in un ambiente che mi fa scoprire storie, in cui ogni oggetto ne ha una. Dal soggiorno alla zona notte ogni passo è accompagnato da mobili provenienti da luoghi lontani e che, parlando di sé, mi permettono di esplorare il mondo in pochi passi. Iniziamo.

Due sono i quadri che spiccano tra gli altri: in soggiorno un monaco buddista ha dipinto un elefante, e un artista scovato chi sa come nei meandri dello Sri Lanka ha raffigurato il Buddha sotto l’albero del Nirvana dopo sette anni di digiuno. Si respira esoterismo e pace.

Nella zona relax in balcone troneggia un’aggregazione di divanetti in stile etnico e fanno capolino alcuni strani cestini, che scopro essere usati per catturare grilli in sud est asiatico. I lampadari in soggiorno sono firmati thai e sono assemblati grazie ad un incastro di pezzi in plastica che si possono trovare al reparto fai-da-te di un qualunque mercato in Asia.

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Contenitori per grilli

I raccoglitori thai per il riso e il frumento prendono posto in alto di uno scaffale sospeso, che è pieno di libri universitari della facoltà di Beni Culturali di Macerata, e ci raccontano di una e dell’altra parte del mondo. Di quella della studentessa italiana e della viaggiatrice del mondo.

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Contenitori per riso e frumento

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lampadario a incastro thailandese

 

 

È una casa ambivalente, che prende il materialismo occidentale e i valori orientali, li miscela nel giusto stato di rilassamento e preoccupazione. La casa di questa ragazza che crede nell’utilità della cultura e nel supporto dei beni culturali italiani è paradossalmente un mix di beni culturali d’oltre confine: Asia, Sud America, Nord Africa. Lo splendido scaffale balinese, essenziale nelle forme e curato nei materiali, ospita una serie di libri che sconfinano dal politico alla narrativa, intervallati da piccole statuine africane in legno e marionette di tradizione teatrale indonesiana.

Ci sono però cose di tutt’altro stampo, e si tratta di quadri provenienti da Londra così come di foto che raffigurano musicisti e personaggi del Novecento europeo. La miscela oriente-occidente trova vari spunti di espressione: dalle sedie in plastica trasparente adornate di cuscini patchwork multicolore a quelle che attorniano il tavolo in cristallo londinese, ricoperte di tessuti dalle fantasie più differenti (righe, barocco, floreali, design) che si sposano tra loro grazie al sofisticato gusto artistico di chi ci vive.

Gli oggetti comprati a Bali, in Indonesia, in Messico, a Londra e in Marocco sono sì ricordi di tempo passato a contatto con le culture più svariate, ma sono anche modi di affrontare il presente italiano, fatto di instabili incertezze, stress quotidiano e poca riflessione spirituale.

Il confine tra le foto di viaggio e l’intimità dei suoi rapporti più stretti è davvero labile: in un angolo della casa spicca una foto a cui è molto legata, i suoi nonni il giorno successivo le loro nozze. Questo a ricordarci che, ovunque andiamo e qualunque cosa facciamo, gli affetti sono sempre al primo posto.

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la foto dei nonni

Marina Mannucci

 

 

 

 

 

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