Il giornale è oggetto di culto al bar la mattina,
carta straccia il giorno seguente,
fino a che non prende nuova vita sotto forma d’arte.
In esposizione questo mese in tre spazi dedicati di Giusti Tessuti “Vita Quotidiana”, breve excursus incentrato sul quotidiano del Quotidiano.
L’idea è arrivata dopo una visita alla mostra “And now the good news” con Opere dalla collezione di Annette e Peter Nobel promossa al LAC di Lugano, in cui si evidenzia il rapporto tra stampa e arte, e che suggerisce molteplici spunti per riflettere sull’utilità e l’inutilità di questo mezzo di comunicazione: il giornale. Ciò che leggiamo sul giornale dovrebbe informarci sull’attualità e darci un indirizzo sui temi della politica, dell’economia e della cultura.
“Dalla seconda metà dell’Ottocento gli articoli e le immagini pubblicate sulla stampa scandiscono il ritmo della nostra quotidianità e definiscono il rapporto con lo scorrere del tempo e le vicende del mondo”, leggiamo dalla brochure della mostra. Ciò che da quest’affermazione si è voluto sottolineare in esposizione sono tre momenti di vita del Quotidiano, che si interpretano in tre blocchi diversi.
Il giornale è consacrato come veicolo di informazioni che tutto il mondo brama sapere. A quella che chiamiamo pagina 1 ed è il primo blocco espositivo, c’è il momento in cui è al culmine del suo utilizzo: poggiato sopra il tavolino del bar affianco al caffè non ha massima aspirazione che di essere sfogliato. Ogni mattina il Resto del Carlino viene sostituito ed è fresco di giornata.
Pagina/blocco 2. Il giorno è terminato e ne inizia uno nuovo. Il Quotidiano finisce con l’essere ciò a cui la sua misera carta lo aveva condannato dalla nascita. Carta straccia, usata solo per imballaggio. Ogni mattina i giorni sul calendario de L’Internazionale vengono barrati al loro scorrere.
Col passare del tempo in alcuni casi il giornale può vestirsi di nuova vita (a pagina/blocco 3). E lo deve al mondo dell’arte, mondo che lo accoglie nonostante il giornale gli dedichi ben poco spazio; lo glorifica sfruttandolo come sperimentazione artistica, materia prima di Opere contemporanee.
Giusti Tessuti offre sempre spazio a esposizioni culturali e questa volta vuole dedicare tempo al mezzo di comunicazione che tempo non ha: sin dalla sua redazione fino alla stampa la vita del giornale è davvero rapida; frettolosa la sua consumazione così come la sua fine. Si vuole invogliare a una riflessione i giornalisti stessi, che magari nel loro frenetico ticchettare sui tasti per scrivere l’ultimo servizio di cronaca, trovino il tempo di parlare anche di cultura.
Marina Mannucci
Riferimenti LAC. http://www.luganolac.ch/it/735/and-now-the-good-news