Un negozio che non è solo un negozio. Ha già ospitato varie tipologie di esposizioni, dai quadri d’autore ai mobili di recupero (OldNewStyle), da una mostra fotografica sull’arte sartoriale (Vivere per cucire: artisticamente sartoriale) fino all’ultima Le Zebre di Anam.

IMG 8988 “Le Zebre di Anam” in esposizione da Giusti Tessuti

“A vedere queste zebre ho fatto ciò che sempre faccio con la pittura: ho riempito spazi vuoti”.

Il vuoto si può riempire in modo vorace, come chi si ingozza col cibo per colmare una mancanza e si sazia fino allo star male. Oppure lo si può ringraziare, e cercare di tirare fuori dal vuoto ciò che il vuoto non ha, il pieno. Il pieno è la celebrazione del vuoto.

Sara decide di riempire il pieno dell’anima,

della sua anima vuota ed eterea,

invisibile e presente al contempo,

l’anima che è la vita.

“Queste zebre, che io guardo come non fossero zebre ma cavalli, hanno paura dell’ombra perché nell’ombra c’è il vuoto. E io l’ho riempito”.

E di fatti sono pienissime. Piene di personaggi e di emozioni, di ispirazione reale o immaginaria – che è la stessa cosa – e di intrecci. Intrecci con la sua vita, con il suo destino e con quelle frasi dette senza un senso che troveranno un senso un giorno, forse proprio oggi.

Se il fato non ti fa ridere, non hai capito la barzelletta.

Gregory David Roberts

Sara Lautizi si definisce il Matto dei tarocchi, l’energia e il caos, la follia. Per tutti gli altri è un’artista marchigiana che ha già ricevuto premi e menzioni, ad oggi è stata tra i 100 artisti italiani selezionati per EXPO ARTE ITALIANA.

Le Zebre di Anam resteranno in esposizione fino a metà febbraio, visibili in tre grandi vetrate esterne con note all’interno.

Marina Mannucci

Contatti: pitturanam@gmail.comwww.anampittura.comn

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *