“Blu e nero: cafone vero”. Un detto popolare così radicato come si sfata? Con la moda, è ovvio!
La moda primavera/estate 2015 prevede un accostamento fino a poco fa ritenuto appariscente e pacchiano, oltremodo impensabile, quello del nero e blu, colori così forti e tetri che dai più sono considerati inavvicinabili. Invece è diventato tendenza accostarli, e quindi lo si fa.
Le tendenze modificano ciò che pensiamo da sempre, abbinamenti che non avremmo mai osato appaiono, una volta dettati dalle ultime sfilate, sfavillanti e perfetti per noi.
Se questo sembra strano, strano il fatto cioè che ci lasciamo facilmente influenzare da un rotocalco di moda più che dal nostro istinto di scelta sull’adottare o meno un certo tipo di abbigliamento, pensiamo a quanto possa essere strana quest’influenza in altri campi. È possibile che un’idea stuzzichi la nostra curiosità, si inserisca nella nostra mente come l’idea giusta, fino a farsi spazio e diventare il nostro modo di pensare, senza farci capire il perché.
La moda è un settore abbastanza innocuo ai fini dell’alterazione mentale, poiché relegata al solo mondo dell’apparire senza pretese di spingersi oltre i confini di un foulard rosso piuttosto che celeste; sono ben altri i settori in cui, se esiste, questa facile manipolazione può avere ripercussioni a livello intimo e sociale. Dal modo di pensare al modo di comportarsi, in base a piccoli e impercettibili spunti di suggerimento inviati dalla grande distribuzione della comunicazione, tutto può essere influenzabile e influenzato.
Quando una cosa diventa comunemente accettata come lo strambo accostamento blu e nero? Quando è moda, quando è tendenza, quando se ne parla con tranquillità.
“Una mattina, siccome uno di noi era senza nero, si servì del blu: era nato l’impressionismo”. Pierre Auguste Renoir
Questo vuol dire che dobbiamo stare attenti a ciò che comunemente viene accettato, da un’assurda legge di cui finora abbiamo potuto tranquillamente fare a meno a un odio razziale mascherato da principi perbenisti; dobbiamo prestare attenzione e valutare molto attentamente tutto ciò che sentiamo per non essere intrappolati in un’idea che non ci appartiene, ad eccezione del blu e nero che, a dire il vero, non ha mai fatto male a nessuno.
La moda è pensiero. Dire negli anni ’60 che un uomo di colore poteva prendere posto nel bus accanto a un bianco non era pensabile, mentre ora sì. E perché? Nessuno lo sapeva allora e nessuno lo sa adesso, ma era normale pensarla così. I cambiamenti, se riescono ad attecchire tra i più, diventano moda.
Ricordiamoci però che, come nel caso del blu e nero, dietro ogni idea che diventa moda c’è sempre uno “stilista” che la lancia, che ci sfida ad accettarla e che ci prepara il tavolo per un nuovo gioco, un nuovo pensiero, con cui se si è in tanti si può iniziare a giocare.
Marina Mannucci