Al centro dell’inverno. Febbraio è il mese più lontano dall’estate, in cui il freddo, la pioggia e talvolta la neve ci ricordano che manca ancora molto al caldo.

Visto che coprirsi è d’obbligo, almeno facciamolo con gusto! Se tutti credevamo che la moda dei cappotti oversize fosse una follia anziché una rivoluzione, credo che guardandoci un po’ in giro risulti chiaro il nostro errore: sembra davvero che i più modaioli si siano piegati ad indossare ampie mantelle e cappotti sformati. E sembra pure che invece di arrotondare la figura diano un tocco davvero chic al look.

Com’è fatto un cappotto oversize?

All’apparenza sembra sformato, ha un taglio lineare e diritto, maniche larghe e corte al polso, ampie tasche frontali a toppa, slacciato o allacciato da un solo bottone all’altezza del punto vita.

La praticità supera la bellezza, ma è talmente di moda che è comunemente accettato. Ideale da indossare con la mini e tronchetto con tacco largo, o con jeans skinny e stringate nere. Essendo spesso privo di collo o comunque molto aperto sul davanti, il consiglio è di arricchirlo con una maxi sciarpa in lana per evitare fastidiosi spifferi d’aria gelida.

Con cosa si può sostituire se proprio non è di nostro gusto?

Il poncho-mantella è adatto a tutti i tipi di donne, dalle più magre alle più rotonde. È corto, dal taglio sbieco o leggermente ampio, ha due fessure centrali in cui infilare le mani, opportunamente coperte da un bel paio di guanti. Può essere profilato in velluto o in tweed, da non dimenticare che la moda invernale prevede la mantella anche da uomo!

In definitiva l’oversize e la mantella, da usare in modo unisex, pongono la linea maschile e quella femminile sullo stesso piano, annullando la distinzione di generi. E se questa non è una rivoluzione, un po’ ci si avvicina.

Marina Mannucci

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