I freddi di novembre ci ricordano che è ora di vestirci in modo appropriato per non incorrere in malanni autunnali da febbre e copertina. Per saperne di più sui materiali adatti alla stagione fredda ecco un breve elenco:

Per i vestiti e le maglie strecht il tessuto adatto è il jersey in lana. Caldo e confort, si accosta bene alla silhouette, scalda tutto il corpo pur rimanendo poco ingombrante.

Per i maglioni da montagna c’è la maglia di lana. Tessuto che imita la lavorazione ai ferri, si presta per cardigan, mantelle e ampi maglioni e si trova anche con la lavorazione a treccia, tipica dell’abbigliamento da baita.

Le stampe più adatte, invece, per un tailleur classico e caldo sono: il pied- de- poule, il principe di galles e il tartan. La triade degli intramontabili. Il tartan è di tradizione scozzese, era il simbolo di un clan, di una famiglia o di una specifica regione, per cui ogni gruppo indossava un determinato tipo di scacco e colore, che lo identificava come tale. Non usato in altre parti del mondo per realizzare l’identificativo kilt, è un classico per giacche e mini gonne a pieghe.

Altro tessuto made in Scotland e di peso medio, tra l’indumento primario e il cappotto, è il tweed. Solitamente in colori scuri (grigio, nero, marrone e verdone), si presta a giacche in stile maschile e quest’anno anche a maxi gonne, cappottini e sciarpe-mantella. La lavorazione è, a seconda delle varie combinazioni, a lisca di pesce o puntinata.

I tessuti tramati Chanel sono costituiti da filati grossi e intrecciati tra loro in maniera visibile, con la possibilità di ottenere un tessuto multicolore oltre alla tinta unita. Il must è realizzarci un tailleur gonna dritta e giacca sfrangiata, a ricordare l’abbigliamento tipico della nota stilista.

Le lane da cappotto sono:

  • Cachemire. Pregiatissimo quanto bello. Prende il nome dalla regione del Kashmir da cui venne esportato. Al tatto setoso e leggermente lucido, leggero ma caldissimo. Difetto? È molto delicato e necessita di particolare attenzione nell’essere indossato.
  • Lana alpaca. Viene dalla tosatura di camelidi allevati nelle Ande, uno dei tessuti più pregiati al mondo che scaldano molto più della lana di una normale pecora. Al tatto appare setosa e leggermente pelosa.
  • Lana cotta. Si ottiene infeltrendo una stoffa di lana mediante la tecnica della follatura. Molto in voga per giacchine e mantelle.

Vittoria Giusti

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