10526009 272949739565856 4727379990005244012 n Come rinasce il biologico. Parte 1.

Dal 1960 fino agli anni 70 si verificò l’abbandono delle terre in favore delle città. Le innovazioni tecnologiche e lo sviluppo industriale crearono man mano l’aumento del benessere. Nelle case le prime lavatrici, la televisione, l’acqua corrente e i servizi igienici, solo 8 ore lavorative non come nei campi dove si “faticava” dal sorgere del sole fino al tramonto, dove si sopportava il gelo invernale e il caldo estivo e a volte quando il clima era meno favorevole anche la fame.

Distrutti ormai la maggior parte dei boschi e delle foreste nel giro di pochi anni fu possibile applicare i mezzi agricoli per produrre cibo in abbondanza e grazie alla chimica venivano sventate le infestazioni e velocizzati i tempi di produzione.

Il grande boom economico e la qualità di vita migliore oscurarono per anni il modo classico di fare l’agricoltura, il modo con cui i nostri avi sono sopravvissuti, grazie alle conoscenze tramandate e allo stretto contatto con la natura.

Tutto bello finche le falde acquifere i fiumi e i pozzi inquinati non hanno distrutto specie autoctone come i gamberi di fiume e la tartaruga italiana solo per citarne alcune. In mare ogni anno diminuisce la quantità di pescato, sono scomparsi i cavallucci marini, rarissimi anche i gamberetti, l’acqua è sempre più sporca e ogni estate l’impressione di tuffarsi in una cloaca inquinata è sempre più realistica.
Ma tutto questo inquinamento dove va a finire? In gran parte dentro il mare dove ci resterà per lungo tempo e un po’ dentro le nostre pance, e come? Attraverso frutta e verdura, carne, latticini e pesce. Praticamente tutto ciò che mangiamo è contaminato da sostanze chimiche nocive che provocano tumori, malattie cronico degenerative, allergie e chi sa cos’altro ancora. E come è possibile tutelarsi, in realtà è impossibile visto che anche l’aria che respiriamo è ricca delle sostanze sopra citate, al massimo possiamo limitare i danni mangiando alimenti biologici che fortunatamente iniziano ad essere riscoperti e prodotti anche nelle nostre campagne.
Questi prodotti che un tempo era apprezzati solo da pochissimi attenti oggi sono acquistati da moltissime persone che hanno voglia di condurre una vita più sana e di rispettare la natura, o semplicemente sono alla ricerca di alimenti genuini, saporiti e profumati.
Non è da dimenticare inoltre l’aspetto economico visto che questo è un settore in crescita e potrebbe dare molti posti di lavoro.
Quindi ben venga il ritorno alle campagne e all’agricoltura di una volta, magari approfittando di qualche comfort della vita moderna.

Fabio Bartolacci

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