Nel giro di un’ora Beatrice Salvatori riesce a riassumere una carriera fitta di soddisfazioni.

Dopo studi di design industriale, ha frequentato il Polimoda di Firenze, scuola di sartoria, maglieria e fashion technology che grazie alla multiculturalità dell’insegnamento allarga la visuale sul mondo della moda europea.

Si è laureata con un progetto ambizioso e curato nei dettagli ispirato al mondo di Facebook. “Sono sempre stata attratta dalle foto profilo sui social network. Così mi sono chiesta quali fossero state le primissime immagini esibizionistiche della storia. La risposta che ho trovato è stata sorprendente: le foto segnaletiche degli anni ’20. In queste immagini d’archivio i carcerati posavano come fossero fotografati per una rivista di moda!” Questa idea è stata solo il punto di partenza, alla quale è seguito uno studio sui modi di esibirsi e mostrare la propria personalità, che ha portato Beatrice ad analizzare abiti e cappelli indossati dalle donne di una comunità spagnola e adornati a seconda del loro status sociale. Un modo di mostrarsi, di esibirsi come oggi si fa sui social network.

Dopo molte ricerche, schizzi e prototipi nasce Unknown People, collezione di 8 outfit presentata a Villa Favard, che solletica l’attenzione di Diane Pernet, fashion blogger di ashadedviewonfashion.com.

beatrice salvatori  gyg7970 200x300 Beatrice: stilista, consulente di moda e insegnante di cucito. beatrice salvatori  gyg8021 200x300 Beatrice: stilista, consulente di moda e insegnante di cucito.

Successivamente Beatrice presenta una nuova collezione al Crea Moda Expo di Bologna, basando la sua ricerca su un corpo in cambiamento come quello di una donna in gravidanza: il suo. In quella occasione decide di adattare gli abiti ai normali mutamenti del corpo.

Al momento è impegnata con Katia Ghetti, creatrice delle borse Amine, con la quale lavora su una nuova collezione incentrata su forme essenziali.

Beatrice sperimenta, cerca nuovi materiali e collaborazioni innovative, eppure quando le chiedo cosa consiglierebbe ad una giovane appassionata di moda, lei mi risponde: “Bisogna conoscere la propria tradizione locale, perché spesso la cultura prima di essere grandiosa si trova nel piccolo”. Oltre a questo splendido consiglio, sottolinea quattro punti essenziali per lavorare nel mondo fashion: l’umiltà, la creatività, il coinvolgimento e l’ascolto.

A breve sarà insegnate del corso di cucito per principianti promosso da Giusti Tessuti e avrà modo di appassionare giovani creative che hanno tanta voglia di imparare.

Marina Mannucci

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