Si è appena conclusa la cinquantaduesima edizione della Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi. Sono stata presente e attiva per tutti e quattro i giorni – dal 30 marzo al 2 aprile – giorni densi e succosi. Prima notazione: affluenza di pubblico considerevole e in crescita rispetto a quella dello scorso anno.
Passiamo subito alle proclamazioni di premi importanti:
– sono state rese note le terne dei finalisti della XXXXIV edizione del Premio Andersen
– come pure le terne finaliste della 36° edizione del Premio Letteratura Ragazzi della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento
– annunciati i finalisti del Silent Book Contest – un libro che parla solo per immagini
– mostrate e commentate dagli autori le otto opere vincitrici del concorso “Scrittori di classe”, un’interessante iniziativa Conad.
Tanto per citare alcuni dei numerosi riconoscimenti e premi attribuiti. Ma ecco la novità assoluta: è stato annunciato l’accordo tra l’Ente Fiera e la Fondazione Bellonci, che sancisce la nascita del Premio Strega Ragazzi. La notizia è stata accolta favorevolmente dagli addetti ai lavori, con la riserva e nella speranza che il premio aiuti gli autori meritevoli e non faccia favoritismi di sorta.
Le occasioni di incontro e dibattito in luoghi preposti sono state davvero tante e molto variegate. Gli autori affermati hanno avuto lo spazio per mostrare le recenti opere e per parlare al pubblico; gli esordienti hanno ricevuto consigli su come presentare le proprie opere agli editori. Alcune iniziative si sono svolte come preludio ad altri incontri culturali: per esempio nello spazio Agorà del padiglione 25 sono state video registrate interviste agli autori Giunti e Fatatrac, che verranno proiettate il 24 ottobre al Palazzo dei Congressi e al Palazzo degli Affari di Firenze per un importante convegno sulla lettura sotto la supervisione di Carla Ida Salviati.
Insomma, pare che la fiera abbia proprio dato un’opportunità a tutti; diciamo che in questa edizione si è avvertito meno l’odore di business e di scambio commerciale tra editori che si spandeva esageratamente in edizioni passate. Anche le riflessioni nei vari dibattiti hanno spostato l’attenzione sulla necessità di prodotti in minor quantità di uscite e con una maggiore qualità. Si è parlato di alzare il livello, e ciò vuol dire che va posto il giusto accento su tutta la filiera, a partire dagli autori per finire ai fruitori. Cosa che le case editrici “piccole” stanno già facendo in misura maggiore rispetto ai grandi marchi editoriali. Altra cosa su cui riflettere.
E se è vero che il cartaceo è in buona forma, non lo è da meno il digitale, che avanza rispetto alla passata edizione per quantità di uscite, dimostrazioni, e dibattiti. Senza dimenticare la qualità, come quella ad esempio della progettazione tra la Smallbytes Digital, con sede a New York, e la nostra Fatatrac, che prevede uscite mirate. Il titolo del momento: Doremiao, in cartaceo e in digitale per lPhone, lPod e lPad.
DOREMIAO
Autore: Federica Crovetti, Laura Chittolina
Illustratore: Elena Baboni
Doremiao è uno strumento e un gioco pensato per i più piccoli per esercitare l’apprendimento e la pratica della LALLAZIONE, cioè il momento in cui i bambini iniziano a produrre i primi suoni. Un libro e un cd con cui si possono leggere insieme le filastrocche, ascoltare le canzoni che accompagnano ognuna di esse e cantarle sulle stesse tracce musicali.
Da tutto questo, dai tanti libri visti, sfogliati, a tratti letti, toccati, odorati, ne porto due nel cuore, che consiglio ai lettori, e non solo delle fasce d’età indicate, ma soprattutto agli adulti: l’uno per non disperdere il patrimonio e la ricchezza del vissuto e delle parole che lo raccontano; l’altro per aiutarsi a superare la separazione da persone e cose care, e a metabolizzare il dolore, a colmare l’assenza. Con levità.
OPERA SEGNALATA al premio Cento tra gli albi illustrati e finalista al premio Andersen come miglior libro per la fascia 6/9 anni:
A RITROVAR LE STORIE
di Annamaria Gozzi Monica Morini
illustrazioni di Daniela Iride Murgia.
In un paese che ha perduto le parole per raccontare, un Saltimbanco e un’ Oca riaccendono storie dimenticate. A sorprendere grandi e bambini, un gioco antico come il tempo che tesse memoria e immaginazione e fa emergere sulle labbra dei passanti le parole per raccontare storie…
Quando il Saltimbanco e la sua Oca un mattino ripartono, sul selciato della piazza resta il labirinto di un antico gioco per continuare a narrare le storie.
SI PUò
di Beatrice Masini, Arianna Papini
Edizione Carthusia
Erano in tre. Erano soli. Erano solo in tre. Avevano un mondo da ricostruire. E un buco da riempire. Un buco per metterci il passato e costruirci sopra il futuro. Perché un buco non è un vuoto. È uno spazio. Che è diverso.Uno spazio in cui ritrovare spazio, uno spazio a cui dare un senso. È difficile, certo. Ma si può.
Mi è stato chiesto come vedo il libro del futuro. Credo che la lettura esisterà sia in digitale sia in cartaceo. Il libro del futuro, per me, sarà: presente, per essere tangibile, toccabile, leggibile; passato, per non dimenticare la tradizione, e futuro, per crescere insieme alla società e ai bambini. Buone letture!
Claudia Palombi