Indubbiamente uno dei tessuti più eleganti.

Già noto secoli fa nelle corti reali per i maestosi abiti con cui si pavoneggiavano le dame, abbelliti oltretutto da nastri di raso e pizzi di vario genere; ai nostri giorni è usato per abiti da cerimonia e costumi teatrali.

All’apparenza delicato e facilmente sgualcibile, in realtà basta saperlo trattare e il velluto durerà una vita. Le accortezze consigliate sono il lavaggio a secco e un’accurata stiratura su pietra di marmo (in antichità) o con piastre a vapore (oggi). Se ci sembra un po’ ammaccato, basta stenderlo all’ombra e all’umidità per un’ora circa, tornerà nuovo.

Appena un anno fa è stato valorizzato da stilisti come Valentino, che, abbinando al corto tubino di velluto un colletto prezioso, lo ha reso un valido sostituto al classico abitino da cocktail.

 Gennaio è velluto.

Il velluto in seta, costoso e non così facilmente reperibile, è noto per la morbidezza, quindi adatto ad abiti drappeggiati o con gonne molto ampie.

Quello a coste è invece di stampo maschile: oltre al classico completo giacca e pantalone, si può usare il velluto per colli, riporti su polsi o gilet. Il più pregiato è il “Visconti di Modrone”, bello perché indeformabile.

Da non dimenticare che il velluto pesante viene usato anche in tappezzeria, per cuscini, divani e poltrone. E poi, basta andare a teatro per vedere metri e metri di splendido velluto rosso sul palco!

Vittoria Giusti

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