Indubbiamente uno dei tessuti più eleganti.
Già noto secoli fa nelle corti reali per i maestosi abiti con cui si pavoneggiavano le dame, abbelliti oltretutto da nastri di raso e pizzi di vario genere; ai nostri giorni è usato per abiti da cerimonia e costumi teatrali.
All’apparenza delicato e facilmente sgualcibile, in realtà basta saperlo trattare e il velluto durerà una vita. Le accortezze consigliate sono il lavaggio a secco e un’accurata stiratura su pietra di marmo (in antichità) o con piastre a vapore (oggi). Se ci sembra un po’ ammaccato, basta stenderlo all’ombra e all’umidità per un’ora circa, tornerà nuovo.
Appena un anno fa è stato valorizzato da stilisti come Valentino, che, abbinando al corto tubino di velluto un colletto prezioso, lo ha reso un valido sostituto al classico abitino da cocktail.
Il velluto in seta, costoso e non così facilmente reperibile, è noto per la morbidezza, quindi adatto ad abiti drappeggiati o con gonne molto ampie.
Quello a coste è invece di stampo maschile: oltre al classico completo giacca e pantalone, si può usare il velluto per colli, riporti su polsi o gilet. Il più pregiato è il “Visconti di Modrone”, bello perché indeformabile.
Da non dimenticare che il velluto pesante viene usato anche in tappezzeria, per cuscini, divani e poltrone. E poi, basta andare a teatro per vedere metri e metri di splendido velluto rosso sul palco!
Vittoria Giusti