REGGE CHI LEGGE
Una rubrica di Claudia Palombi
– Sui libri?
– Eh, sì…
– Ma come, un’altra rubrica sui libri?!
Non se ne sentiva mica il bisogno!
– Infatti. Sono d’accordo. Tuttavia…
Tuttavia ho voglia di parlare di libri. Ciò dipende dal fatto che amo i libri (non tutti, anzi!). Ovvero amo leggere. Cosa che a sua volta è generata dalla mia propensione alla scrittura. E viceversa. E quindi?
GUSTIAMO LA LETTURA DI LUGLIO
COME SI GUSTA UN BUON GELATO !
– Ma come?! – direte voi – Il libro di un filosofo?!?! E non uno qualsiasi, ma il più pessimista dei filosofi…E sì. Intanto vale appunto la pena di chiedersi come mai proprio Schopenhauer abbia cercato di definire e anzi illustrare l’arte di essere felici in 50 massime, una sorta di manualetto ad uso del lettore. Il quale lettore, se attento ad applicare dette massime alla propria esistenza, raggiungerà forse non la felicità – che non è mai da inseguire, pena restare per sempre infelici – ma quello stato di serenità che è lontano dall’infelicità.
Pensate che una simile lettura possa essere pesante, soprattutto sotto gli ombrelloni di luglio?
Allora vi cito un brano, dalla massima n. 19, che inizia consigliandoci così:
“Non manifestare grande giubilo o grande afflizione riguardo ad alcun avvenimento, poiché la mutevolezza di tutte le cose può in ogni istante trasformarlo completamente, assaporare piuttosto in ogni momento il presente nel modo più sereno possibile: questa è saggezza di vita”. Quindi cominciamo a prendere l’estate come viene, e diamoci una mano verso il buonumore mettendo in valigia questa piccola grande opera, un vero long seller, la cui lettura sarà corroborante quanto lo iodio marino e l’ossigeno montano.
Altri pregi? Piccolo formato, un bel tascabile Adelphi, adatto a seguirci in ogni gita, piccolo costo, euro 9,00 – e spesso si trova scontato del 15 e anche del 25% – suddivisione in 50 massime che consentono di riservare la lettura ai momenti più graditi e sospenderla a piacere, magari ripensandoci durante una nuotata o una camminata di nordic walking.
Lo stile. Per niente ampolloso, il pensiero è esposto con chiarezza e molto vicino alla vita quotidiana, nella traduzione di Giovanni Gurisatti e con introduzione e note di Franco Volpi. Una lettura che, se non diverte, accompagna verso la leggerezza.
L’autore. Arthur Schopenhauer non ha bisogno di presentazioni, ricordiamo solo che è nato a Danzica il 22 febbraio 1788 ed è morto a Francoforte il 21 settembre 1860. La sua principale opera è “Il mondo come volontà e rappresentazione” (1818) che cominciò ad essere presa in considerazione almeno vent’anni dopo la sua pubblicazione. Quando Arthur aveva dieci anni il Italia nacque Leopardi, il nostro poeta/filosofo pessimista per eccellenza. I due non si conobbero mai, ma Francesco De Sanctis in un suo saggio del 1858, che Schopenauer fece in tempo a leggere, li mise a confronto.
Per concludere. Non è necessario che diventiate filosofi dunque per leggere questo libro; basta semplicemente che abbiate voglia di fare, tra le vostre passeggiate estive, una passeggiata sulla strada indicata da Schopenhauer, e che l’arte di essere felici sia con voi!
Claudia Palombi