L’oggetto culto di cui voglio parlare oggi è la scatola del cucito delle nonne.
Tutti ne abbiamo una, riposta in un armadio, in bella vista nella stanza-studio o dimenticata in qualche cantina: è fatta in legno, con scomparti che si aprono tramite un semplice meccanismo di fascette di ferro che contengono materiale per cucire.
Personalmente ne ho trovate tantissime, sparse nelle case delle nonne di amici e parenti. Sono tutte accomunate dalla forma e dal contenuto, ma ognuna racconta una storia differente. Trovare queste scatole da lavoro significa immergersi nel mondo del cucito vintage, dare una sbirciata agli strumenti utilizzati dalle nonne è davvero magico.
Se volessimo iniziare a cucire potremmo utilizzare gli strumenti delle nonne, pensiamo guardandoli con interesse, ma capire tra tutti gli oggetti scovati quali si possono ancora usare per cucire è molto meno romantico seppur utile per un nuovo approccio sartoriale.
Vediamone un po’.
1 – sicuramente troveremo il filo da imbastire. Quest’oggetto non si deteriora, per cui si può utilizzare anche a distanza di anni. È anzi un bene usare il filo da imbastire per tracciare un segno o una cucitura provvisoria, quindi è uno strumento senza tempo che raccomando di sfruttare.
2 – le forbici. Se scoviamo un paio di forbici da sarta in acciaio, teniamocele strette. Basta portarle ad affilare e saranno come nuove, pronte a tagliare nuovi tessuti.
3 – spilli. Sicuramente troveremo una scatolina di metallo (probabilmente un ex contenitore di caramelle) che contiene spilli da sartoria. Gli spilli sono ingannevoli e spesso la qualità fa la differenza. Bisogna stare attenti che non siano arrugginiti, in tal caso vanno sostituiti, e soprattutto che non abbiano la capocchia tonda e colorata. Alle nonne piacevano molto gli spilli colorati, ma a livello sartoriale sono da evitare. Spesso non sono di buona qualità e, con la loro sporgenza prominente, potrebbero infastidirci mentre lavoriamo a macchina: pensate se ne rimane uno mentre cuciamo a macchina e ce ne accorgiamo troppo tardi; nel migliore dei casi si inceppa la macchina.
4 – aghi. Stesso discorso degli spilli. Prima di usare un ago vecchio, assicuriamoci che abbia la punta ben dritta e che non abbia imperfezioni (punta sfaldata, punta bruciata). Il rischio è quello di bucare il tessuto su cui lo infiliamo o che la punta malandata dell’ago in questione tiri i fili di trama del tessuto, rovinandolo irreparabilmente.
5 – fili da cucito. Sicuramente troveremo rocchetti di ogni colore e tipo, nuovi e già iniziati. Quali scegliere? Prima di tutto scartiamo tutti i fili di cui non conosciamo la composizione (la composizione del filo è scritta sul rocchetto) e selezioniamo solo quelli di cotone e poliestere. Poi dobbiamo controllare la tenuta del filo: dopo anni un filo di cotone può “cuocersi”, il che determina una facile spezzatura del filo a seguito dello sfinimento della fibra, che potrebbe comportare una cucitura discontinua. Per assicurarci che la tenuta sia buona basta provare a tirare il filo con entrambe le mani, se si spezza facilmente vuol dire che non possiamo utilizzarlo, altrimenti sì.
Trovare la scatola magica del cucito è uno stimolo per iniziare a cucire.
M.M.