Quando li guardi senti addosso il profumo di cinquant’anni fa anche se non li hai mai vissuti.

Parlo degli abiti vintage, un grandioso tesoro per gli occhi e altrettanto prezioso per lo studio delle tecniche sartoriali.

Ci è capitato di frugare nel baule dell’attore di una nota cantante lirica recentemente scomparsa; ciò che ne è emerso sono abiti di scena (ma anche da passeggio) cuciti in esclusiva per lei, così curati da restarne ammaliati.

Gli abiti sartoriali di cinquant’anni fa o giù di lì, oltre al fascino indiscusso del modello, godono di un pregio irripetibile: un’ottima fattura. Eseguita con quella sapienza dapprima all’ordine del giorno ma che ora è al suo tramonto, la manodopera sartoriale che oggi chiamiamo vintage ha un valore inestimabile. Le rifiniture attente, i punti a mano, i rinforzi di sostegno per i capi più estrosi, sono tutte caratteristiche difficili da trovare nell’odierna distribuzione.

Ognuno di noi ha una nonna sarta, o almeno cucitrice, eppure la tecnica non sempre è tramandata. Chi sa cucire una spallina? Chi sa inventare una soluzione perfetta per ricoprire col tessuto gli automatici in acciaio senza l’uso dello strumento? Chi può vantarsi di creare asole di stoffa?

L’arte di creare abiti su misura è un talento da coltivare con lo studio e l’impegno, la pazienza e la perseveranza.

Alcune chicche da apprezzare:

  • le tasche-fessura perfettamente rifinite. Non facili da eseguire alla perfezione, la tecnica usata è la stessa dell’asola di stoffa e della tasca a filetto
  • l’accortezza di inserire mini automatici per chiudere perfettamente il polso in maniera quasi ermetica, evitando che la stoffa si alzi in alcuni punti
  • le alette di rinforzo di tundra (seta rigida) per dare sostegno alla manica e creare l’effetto bombato. Senza rinforzo il peso del tessuto avrebbe creato un afflosciamento sulla manica.

Pensare che questo tipo di abiti sia perduto per sempre è però sbagliato: chi ha competenza tecnica e un minimo di audacia può permettersi di replicare gli abiti vintage sfruttandone i cartamodelli e usando tessuti meno impegnativi dei broccati usati all’epoca, come ad esempio cotone o lino in tinta unita.

 Abiti di SCENA VINTAGE: fascino da copiare
replica di uno degli abiti in fase di realizzazione

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